Archivio della categoria: Il Falegname di Nazareth
Queste riflessioni partono, non da studi teologici ma dall’esperienza di vita, dalla condivisione con persone e storie e popoli.
Arrivano dalla vita quotidiana, da momenti di silenzio e riflessione come bisogno di urgente di senso. Qui si attua un processo contrario dalla metodologia dello studioso, che parte dalle scritture per interpretare la realtà. In questo caso si parte dalla vita per tentare di capire ciò che la Parola dice, o quantomeno cercare di sfiorarne un senso. I brani dei quattro vangeli, sono presi da un lavoro di Angelico Poppi che ha compiuto una traduzione letterale dal testo greco, questo a scapito dell’armonia e bellezza della lingua italiana. Ogni singola parola detta è importante, ancor di più quella scritta, in quanto meditata, pensata, densa di tempo e infine resa visibile, indelebile e continuamente leggibile. È una parola che resta. Ecco l’origine di questa scelta, di preferire la scomodità di una parola ruvida all’armonia comprensiva e un buon gusto al palato. Le parole sono come pietre e così, come sono state scritte, le meditiamo.